Nel numero 6/2022 della Rivista, edita Eutekne, La gestione straordinariadelle imprese, i nostri professionisti intervengono su un tema tanto affascinante quanto attuale: il rapporto tra l’istituto del trust e le collezioni di opere d’arte
L’arte e la passione collezionistica hanno da sempre generato un mercato, che negli ultimi decenni si è sempre più ampliato e strutturato. Gestire un asset artistico, ai fini di preservare, valorizzare e incrementare nel tempo i sottostanti valori patrimoniali che esso esprime, implica la necessità di valutare quale, tra i molteplici strumenti di wealth planning previsti dal nostro ordinamento, adottare al caso di specie.
Tra questi, in alcuni casi l’istituto del trust è quello che meglio di tutti può rispondere al desiderio di preservare anche, ma non solo, una vicenda collezionistica e identitaria.
Oggi, infatti, il trust è utilizzato in molteplici situazioni tra cui anche quelle di gestione e trasmissione delle collezioni d’arte, realizzando, ed in definitiva, quel “connubio perfetto” che si è voluto considerare come tema di questo scritto.
Come meglio si dirà in seguito, il trust – appunto per la flessibilità della struttura giuridica adattabile a situazioni le più variegate – è in grado di incontrare le esigenze relative a un bene così speciale come quello rappresentato da una collezione d’arte.
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